Nel precedente articolo sulla Comunicazione Non Verbale abbiamo definito cos’è e come funziona questa parte importantissima della comunicazione.
Puoi leggere qui: Comunicazione Non Verbale: cos’è e come funziona.
Ora, vediamo insieme quali sono le regole generali della CNV (Comunicazione Non Verbale) e alcuni consigli pratici che derivano.
Per farlo, abbiamo racchiuso in una formula semplice e facilmente memorizzabile, la regola delle “5C”: Conoscere, Calibrare, Contesto, Complesso e Congruenza.
Procediamo in ordine.
Conoscere – Conoscere la comunicazione non verbale è fondamentale per l’efficacia della tua comunicazione. La CNV vale il 93% della tua efficacia di trasmettere le tue emozioni. E la comunicazione non verbale è una cosa seria, non è una trovata che serve per convincere qualcuno di qualcosa. In realtà, in ambito scolastico si parla pochissimo di comunicazione, anche se poi quando siamo nel mondo del lavoro è di vitale importanza conoscerla. Eppure nella nostra evoluzione siamo partiti proprio comunicando con i gesti, solo successivamente abbiamo sviluppato dei suoni e poi le parole.
Calibrare– Calibrare vuol dire affidarsi ai propri sensi per riconoscere un cambiamento di stato in una persona che ci viene da segnali non verbali. Per farlo devi osservare l’interlocutore in maniera più attenta, orientando l’attenzione verso certi elementi perché ricchi di significato per l’interazione in corso. A questo scopo occorre togliere una parte dell’attenzione che normalmente diamo al “cosa”, cioè il contenuto, (le parole, la parte verbale) per spostarla al “come” la persona esprime i diversi contenuti. Tieni presente che le variazioni non verbali sono più importanti dei segnali stessi; sono le variazioni gestuali, ovvero ciò che cambia nel tuo interlocutore nel corso del dialogo la parte più significativa. Quindi, individua il suo schema gestuale di base e verifica le eventuali variazioni
Contesto – Il contesto condiziona sempre la comunicazione. Questa dipendenza dal contesto può essere di vari tipi: ambientale, culturale, sociale, personale, situazionale, ecc. La variabile ambiente viene spesso sottovalutata, fino a far diventare universalmente valide le interpretazioni di alcuni comportamenti. Ad esempio, un atteggiamento di chiusura come le braccia incrociate possono non significare una chiusura relazionale verso l’interlocutore, bensì possono essere dettate dal freddo percepito. Allo stesso modo, un volume alto della voce potrebbe manifestare l’esigenza di farsi sentire da parte del nostro interlocutore, per superare dei rumori presenti nell’ambiente.
Complesso – Osserva l’insieme, un solo gesto può non significare nulla. In materia di linguaggio del corpo si tende a classificare tutto in modo categorico. In realtà, non esistono dei gesti univoci, cioè con un solo e preciso significato assoluto. Un solo gesto rappresenta un indizio che puoi trasformare in prova quando hai ulteriori conferme alle ipotesi formulate. Perciò, vai alla ricerca di più gesti e verificane la congruenza con il contesto.
Congruenza – Una persona è congruente quando il suo linguaggio del corpo, la voce e le parole dicono la stessa cosa. Ricordati che la componente non verbale incide tantissimo nella comunicazione, perciò se il corpo dice qualcosa di diverso dalle parolepercepirai una dissonanza. Osserva in particolare il viso e le espressioni facciali, le mani e i piedi. Anche tra queste diverse zone potresti rilevare incongruenza.
Per concludere ricorda che per diventare bravo nel capire e riconoscere la comunicazione non verbale devi impegnarti, studiare e allenarti costantemente, solo così svilupperai un ottimo spirito di osservazione.
Puoi leggere libri oppure frequentare un Master in Comunicazione Non Verbale, allenarti guardando film o filmati della cronaca televisiva o giornalistica, oppure stando tra la gente.