Le ancore della PNL sono un semplice e potente strumento che consente di superare momenti negativi, migliorare le prestazioni e gestire efficacemente i tuoi stati d’animo. E, in questi ultimi anni, le ancore della Programmazione Neuro-Linguistica hanno trovato una conferma nelle ultime ricerche delle Neuroscienze.
Sicuramente ti sarà capitato di vedere una foto a te cara e immediatamente risentire dentro di te le emozioni collegate a quel momento, quelle persone o quei luoghi da essa rappresentati. Così come ti sarà accaduto di ascoltare una particolare canzone e automaticamente pensare alla persona che ami, rivivendo tutte le emozioni associate. Come quando senti un profumo specifico che ti ricorda un’esperienza vissuta e rivivi le sensazioni passate. O magari, semplicemente pensando alla tua più bella vacanza ti sei sentito bene e rilassato. Questi sono solo alcuni esempi di ancore.
In effetti, ancorare significa stabilire dei triggers, cioè degli interruttori, dei segnali di riconoscimento collegati a uno o più specifici stati d’animo.
È quel processo di associazione di una risposta emotiva interna a uno stimolo esterno o interno, casuale o controllato. Infatti, le ancore possono essere state generate spontaneamente o possono essere appositamente create per vivere lo stato d’animo che desideri.
Le ancore possono generarsi attraverso quelli che sono i sistemi sensoriali della PNL, cioè attraverso l’esperienza visiva (ciò che vedi esternamente con i tuoi occhi o ciò che vedi nella tua mente attraverso i ricordi), auditiva (ciò che ascolti esternamente con le tue orecchie o ciò che ti dici internamente quando parli a te stesso) o cinestesica (ciò che fai con il tuo corpo).
Esistono anche delle ancore spaziali, cioè spazi e luoghi che sono associati ad un determinato stato d’animo. E’ quel meccanismo per cui, ad esempio, andando in palestra cerchi sempre di mettere le tue cose nello stesso armadietto e questo magari ti fa sentire più a tuo agio; oppure entrando nell’ufficio del tuo capo, dove hai già avuto delle discussioni, immediatamente ti senti teso e nervoso.
Le ancore in PNL rappresentano quel concetto che spiega questi episodi, accomunati dal processo di auto condizionamento positivo o negativo.
Il meccanismo di ancoraggio è quindi qualcosa che avviene naturalmente e nella vita di tutti i giorni siamo circondati di ancore, ma spesso non ce ne rendiamo conto.
La questione è…
Queste ancore sono positive o negative per te?
E come ti stanno facendo vivere?
Le ancore puoi utilizzarle in maniera molto funzionale per le tue esigenze. In primo luogo individua nella tua esperienza personale alcuni stimoli legati a stati d’animo per te particolarmente piacevoli.
Può essere il sapore del cibo, il profumo della tua casa, il tuo animale domestico, un tuo successo, una vittoria significativa. Come già detto prima, l’ancora può essere riferita ad uno o più sensi (vista, udito, tatto, olfatto, gusto).
Se in un momento impegnativo richiami la tua ancora (una canzone, un cibo, un’immagine di te durante una bella esperienza) puoi superare l’ostacolo più facilmente.
In questo modo puoi trasformare un momento di difficoltà in un’occasione per sentirti più forte o trovare coraggio e sostegno nelle immagini di un ricordo, nelle parole che ti dici o in semplici gesti che ti rimandano ad un piacevole evento passato.
E il meccanismo delle ancore della PNL è stato confermato dalla Neuroscienze. Infatti, dopo più di quarant’anni, le intuizioni dei padri fondatori della Programmazione Neuro-Linguistica, Richard Bandler e John Grinder, hanno trovato conferme nelle Neuroscienze.
Uno studio scientifico, pubblicato sulla rivista Nature a giugno 2015, dal titolo “Activating positive memory engrams suppresses depression-like behaviour”, dimostra come richiamare in memoria ricordi positivi sembra alleviare i comportamenti di tipo depressivo, almeno nei topi di laboratorio. Attraverso la riattivazione ripetuta nel tempo dei neuroni associati ad una loro esperienza positiva vissuta, gli studiosi hanno osservato un effetto antidepressivo duraturo sui topi, che dimostravano di essere più resistenti allo stress. La stessa cosa non succedeva però riproponendo ai topi una nuova esperienza positiva.
Questo risultato suggerisce interessanti corrispondenze con analoghi fenomeni negli esseri umani e con le ancore della PNL. Il ricordo di un’esperienza positiva in grado di cambiare l’umore di una persona ricorda molto da vicino la nostalgia, che allevia gli stati depressivi, ma solo nelle persone non colpite da una depressione di significato clinico, come sottolineano gli autori.
Perciò, se vuoi gestire i tuoi stati d’animo scegli bene i tuoi ricordi e seleziona i tuoi “film” o “immagini” migliori da mandare nella tua cabina di regia, cioè nella tua mente.
La potenza degli ancoraggi è davvero straordinaria perché ti permette di scegliere e sperimentare lo stato d’animo che desideri, quello più funzionale al tuo obiettivo!
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